La Costituzione Parkinsoniana Semeiotico-Biofisico-Quantistica. Aspetti fisiopatologici, diagnostici e terapeutici. Parte Seconda e Ultima.
La prima parte dell’articolo, scritta in un linguaggio facilmente comprensibile era mirata alla illustrazione del metodo SBQ per riconoscere la predisposizione alla PD a partire dalla nascit, usando il comune fonendoscopio (1-21).
La comprensione di questa seconda parte dell’articolo richiede la sicura conoscenza della Semeiotica Biofisica Quantistica, della Microaongiologia Clinica e della Diagnostica Psicocinetica (22). E’ impensabile poter attuare un accurato studio clinico di specifiche circonvoluzioni cerebrali senza disporre della metodica diagnostica psicocinetica.
Di seguito, in forma inevitabilmente tecnica, sono descritti aspetti, sconosciuti finora, riguardanti le alterazioni cerebrali anatomo-funzionali di alcune aree cerebrali, analizzate specialmente dal punto di vista microcircolatorio.
Secondo la Teoria dell’Angiobiopatia, che corrobora la tischendorfiAnteprimaana Teoria dell’Angiobiotopia, il Medico può ottenere al letto del malato, cioè clinicamente, informazioni precise sul modo di essere e di funzionare di un parenchima – nel nostro caso i neuroni di bel localizzate aree cerebro-corticali – attraverso le informazioni raccolte con un fonendoscopio sulla struttura/funzione delle locali unità microvascolotessutali (23-26).
Come in tutti i Reali Rischi Congeniti, dipendenti dalle relative Costituzioni SBQ, un ruolo centrale è svolto dal Rimodellamento Microcircolatorio nelle aree cerebrali Pre-frontali, Frontali, Pre-centrali Rolandiche e nell’are visiva occipitale per quanto riguarda la costituzione parkinsoniana (2-9, 26).
In breve, secondo la teoria dell’Angiobiopatia il rimodellamento microvascolare non è un evento “primitivo”, ma secondario al modificato atteggiamento biologico delle cellule del relativo parenchima, provocato dalle mutazioni genetiche nucleari “e” mitocondriali locali, che tuttavia dirigono con meccanismi di retroazione l’attività delle cellule endoteliali e muscolari lisce della parete dei corrispondenti microvasi, analogamente modificate per via genetica nel loro mit-DNA ed n-DNA secondarie all’ICAEM sempre presente (26).
Ne consegue la comparsa del rimodellamento microvascolare, caratterizzato, come più volte descritto (9, 27), dalla neoformazione patologica dei Dispositivi Endoarteriolari di Blocco (DEB) tipo I, sottotipo a), oncologici, e b), aspecifici, comuni alle altre malattie umane più gravi e frequenti, e quindi dalla ridotta compliance arteriolare. conseguente anche alle modificazioni della sostanza fondamentale interstiziale, altrove illustrate (9).
A partire dalla nascita, a Semeiotica Biofisica Quantistica, permettendo la valutazione accurata di numerose attività biologiche cellulari, consente al medico di riconoscere il rimodellamento dei microvasi in tutti i tessuti, incluse le circonvoluzioni pre-frontali, frontali, pre-rolandiche, dell’area visiva occipitale e della substantia nigra, rende possibile il monitoraggio terapeutico (28-30).
Analogamente a quanto si osserva nel reale rischio congenito di altre patologie, come il diabete mellito tipo 2, per quanto riguarda l’intensità del riflesso pancreatico-ureterale medio, tipico dei DEB neoformati-patologici, tipo I, sottotipo b), è correlata direttamente al numero di queste strutture e, quindi, alla gravità dell’ostacolo al flusso arteriolare nei microvasi, causa di acidosi istangica (9, 23).
A questo punto esaminiamo le congenite modificazioni della flow-motion, conseguenza del rimodellamento microvascolare caratterizzato da i DEB neoformati-patologici, tipo I, sottotipo b) aspecifico, a sede nelle aree cerebrali sopra ricordate, per poter comprendere i raffinati meccanismi patogenetici alla base della sintomatologia SBQ che consente di riconoscere e quantificare, con un fonendoscopio e in modo veramente elegante, i soggetti con Costituzione Parkinsoniana.
Sono in realtà molte le prove cliniche in favore dell’affermazione che il rimodellamento microvascolare è secondario alla patologia delle relative cellule parenchimali, in questo caso neuronali, causata dalla citopatia mitocondriale nota come Istangiopatia Congenita Acidosica Enzimo-Metabolica (3-9, 23).
Infatti, in tutti i soggetti con le varie costituzioni SBQ, da me osservati in una lunga esperienza clinica, il reale rischio congenito semeiotico-biofisico-quantistico è insorto sulla base dell’ICAEM. Dal punto di vista epistemologico, l’affermazione “tutti” è chiaramente ricca di informazione: per falsificarla è sufficiente, infatti, trovare un solo caso dal comportamento differente.
L’impiego del Cem-tech – oggi anche nella forma economica di AK-tom – corrobora quanto scrivo: dopo 5 minuti dall’inizio dell’applicazione, inizia la scomparsa dell’ICAEM, e dopo altri 5 minuti quella delle costituzioni, compreso il Terreno Oncologico.
IAppare interessante il datto che nelle varie costituzioni, inclusa quella parkinsoniana, il riflesso ureterale medio, tipico dei DEB neoformati-patologici, tipo I, è presente e minimo (0,5 cm.), mentre nel reale rischio esso aumenta progressivamente con la gravità e l’evoluzione del rischio stesso.
Inoltre, se la terapia dietetica e medica – Terapia Quantistica – ha successo, l’intensità del riflesso ureterale medio, espressione del numero di DEB patologici tipo I e, quindi, dell’intensità del rimodellamento microvascolare, si riduce fino a scomparire nei casi veramente favorevoli, sempre associato al miglioramento della locale flow-motion e quindi dell’ossigenazione tessutale. Corroborano quanto appena riferito i valori parametrici del riflesso gastrico aspecifico – nel nostro caso durante stimolazione di ben localizzati trigger-points cerebrali – che risultano via via migliorati, ritornati nei valori normali, fino a superarli, espressione della coerenza esterna ed interna della teoria semeiotico-biofisica-quantistica illustrata.
Interessante per la comprensione dei rapporti esistenti tra il rimodellamento microvascolare e l’alterata attività biologica del locale parenchima è il fatto che nell’epifisi e nel centro della SST-RH dell’individuo sano sono presenti solo DEB fisiologici tipo II, caratteristica questa delle ghiandole a secrezione interna e dei tessuti a flusso elevato (23). Detto altrimenti, quando le cellule tessutali funzionano normalmente, la microcircolazione avviene regolarmente all’interno di microvasi bene strutturati. Ne consegue che anche la Riserva Funzionale Microvascolare si attua perfettamente, come dimostra la Durata del riflesso Cerebro-Gastrico aspecifico: < 3 sec. > 4 sec.
Al contrario, in soggetti con Costituzione Parkinsoniana, nei centri nervosi pre-frontali, frontali, pre-centrali rolandici, occipitali (area visiva) e nella substantia nigra si osservano costantemente i DEB neoformati-patologici tipo I, sottotipo b), il cui numero è correlato direttamente sia con l’intensità del caratteristico riflesso ureterale medio, sia ai valori della durata del riflesso cerebro-gastrico aspecifico. Interessante la relazione inversa con il tempo di latenza (= acidosi), diminuito a partire da una “critica” alterazione dell’attività biologica delle locali cellule neuronali, ma ancora normale (NN = 8 sec.) nel reale rischio congenito iniziale o lieve.
Meritevole di attenta riflessione ai fini dell’argomento trattato, cioè la valutazione semeiotico-biofisica-quantistica ed il significato di queste strutture microcircolatorie contrattili, è la successione degli eventi microcircolatori-emoreologici-metabolici sopra riferiti. Infatti, prima aumenta il numero dei DEB neoformati patologici, presenti ma in numero limitato nelle varie costituzioni, dove sono tipici il tempo di latenza ancora normale e il prolungamento non significativo della durata (D) del riflesso gastrico aspecifico (in media 4 sec.; NN > 4 sec.).
In un secondo tempo – Zona Grigia o Sindrome Pre-Metabolica – il numero dei DEB aumenta progressivamente, in relazione alla lenta evoluzione verso la patologia, espressa dall’iniziale e minima riduzione del tempo di latenza.
Infine, insorta la malattia, il tempo di latenza si riduce patologicamente, in relazione inversa con la gravità dello stato morboso sottostante, e la durata appare ulteriormente allungata. Contemporaneamente è presente la compromissione dei DEB fisiologici in progressivo incremento.
Ancora una volta, la terapia, dietetica e medicamentosa (Terapia Quantistica) elimina questa predisposizione congenita al MP
E’ di fondamentale importanza per la comprensione dei meccanismi patogenetici alla base sia delle costituzioni semeiotico-biofisiche-quantistiche, sia dei reali rischi e delle varie patologie, nel nostro caso il Morbo di Parkinson, ricordare i benefici effetti svolti in queste condizioni patologiche sull’attività red-ox mitocondriale e sulla intensità del rimodellamento microvascolare da parte di efficaci istangioprotettori, come la carnetina, il Coenzima Q10, la Melatonina-Coniugata, secondo Di Bella-Ferrari, e il Cellfood, di cui ho riferito in precedenti lavori (23-27).
Il reale rischio congenito semeiotico-biofisico-quantistico è un concetto relativamente nuovo in Medicina, dove svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione pre-primaria e primaria delle più frequenti e gravi malattie umane, incluso. La recente scoperta dei DEB tipo I, sottotipo a) oncologico e b) aspecifico, entrambi patologici, presenti anche in tessuti dove normalmente i DEB tipo I mancano, ha portato ad una più precisa definizione del reale rischio congenito dal punto di vista microcircolatorio sia strutturale sia funzionale.
E’ sufficiente pensare che non tutti gli individui con Costituzione Parkinsoniana mostrano un reale rischio congenito ed eventuale lenta evoluzione verso la malattia conclamata, che può essere attentamente monitorata sotto trattamento terapeutico da modificare in modo personalizzato.
Da quanto sopra riferito, notevole è il ruolo svolto nella prevenzione pre-primaria e primaria dal riconoscere e quantificare clinicamente il rimodellamento microvascolare, presente molti decenni prima della comparsa della relativa fenomenologia clinica morbosa, caratterizzato dall’attivazione microcricolatoria di tipi II, dissociata (9, 10, 23).
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