E’ possibile valutare con un fonendoscopio l’attività delle celllule staminali?
K. Jasper, in “Das Wesen der Wissenshaft” afferma che la conoscenza, intesa come ciò che si può conoscere, è implicita nel metodo impiegato. Migliore il metodo, più ricca la conoscenza.
Anche mio nipote Luigino, “mutatis mutandis”, fa la stessa affermazione, però con una pittorica espressione irripetibile.
La Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ) è un eccellente metodo d’indagine del corpo umano, indipendentemente dal suo trovarsi nella Zona Bianca (Salute), nella Zona Grigia (Malattia potenziale, magari in evoluzione) e Grigia (Malattia): www.sisbq.org e www.semeioticabiofisica.it.
Pertanto è lecito chiederci se, usando perfettamente il fonendoscopio, in altre parole, conoscendo bene la SBQ, il Medico può valutare se le cellule staminali, sia native sia trapiantate, sono in fase di de-differenziazione/duplicazione in un determinato tessuto.
La mia risposta è SI’, come dimostra la seguente evidenza sperimentale, facilmente riproducibile, anche da parte degli esperti staminologi, eletti dal Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, per giudicare il Metodo Vannoni.
Di base, il Medico valuta l’attività microcircolatoria di un sistema biologico, per esempio il rene. Accanto a ciò è inevitabile valutare – nel nostro esempio – il periodo dell’onda peristaltica dell’uretere (NN = 18 sec.), che informa sulla quantità di urina prodotta.
Dopo stimolazione delle cellule staminali native (nell’esempio citato, renali!) – io utilizzo il Cem-Tech, programma 2, applicando i due cristalli sopra le loggie renali – il Medico procede ad una seconda valutazione degli stessi valori parametrici, lo stato dell’attività microcircolatoria e il periodo dell’onda peristaltica dell’uretere.
Secondo la nota Teoria dell’Angiobiopatia, l’attività del parenchima e delle relative unità microvascolotessutali sono correlate: studiando il modo di essere e di funzionare delle seconde possiamo valutare lo stato di attività del parenchima (V. i siti citati).
Le cellule parenchimali adulte di un sistema biologico lavorano di più per due motivi: per produrre una maggiore quantità di sostanze alla cui formazione sono fisiologicamente programmate, oppure per la ristrutturazione istangica, cioè per riparare lesioni di qualsiasi natura – genetica, infiammatoria, traumatica, etcetera – mediante la de-differnziazione/dupicazione delle cellule staminali, sia native, come nell’esperimento, sia introdotte per fini terapeutici.
Da quanto precede si comprende come il Medico, usando un comune fonendoscopio, può conoscere il valore scientifico di un metodo impiegato per la conservazione e l’impiego delle staminali, auspicabilmente di donatori di cui si conoscono tutte le Costituzioni SBQ e relativi Reali Rischi Congeniti. Oggi nessun staminologo è in grado di procedere correttamente in questo senso, con la conseguenza dell’insorgenza di patologie più gravi di quelle che si vorrebbero eliminare.
Continuerò la discussione su questo argomento, se i Lettori dimostreranno interesse per esso, ovviamente!