Nella Teoria di Williams-Tabas tanta Biologia-Molecolare ma poca Clinica! Parte IV.
“Stagnaro Sergio. The Death of Clinical Medicine parallels Medicine End. CMAJ, Canadian Medical Association Journal, 2008; 178: 1523-1524, 10 June 2008, http://www.cmaj.ca/cgi/eletters/178/12/1523″.
Proseguiamo la lettura dell’articolo di Williams e Tabas dal punto dove finisce il posto di ieri, Parte III:
“In this issue of Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology, Öörni et al18 provide fresh insight into the mechanisms by which TRPs (Particelle Ricche di Trigliceridi, N.d.R!)could be retained in the arterial wall and thereby contribute to atherogenesis. Although the affinity of small very low–density lipoproteins (sVLDL) and intermediate-density lipoproteins (IDL) for arterial proteoglycans is lower than that of LDL, sphingomyelinase, an enzyme secreted by endothelial cells into the extracellular mileu of the arterial wall,19 causes these particles to aggregate and fuse.18 Once this occurs, their affinity for matrix increases. If similar events occur during atherogenesis, the movement of these particles would be sterically hindered as well, and their egress out of the wall would become unlikely. Moreover, sphingomyelinase-induced aggregation of TRPs increases their ability to load macrophages with cholesterol.20 Sphingomyelinase-induced aggregation of LDL and Lp(a) also increases their affinity for proteoglycans and their ability to load macrophages with cholesterol.21,22 Although LDL retention can be increased by several arterial-wall enzymes, Öörni et al found that sphingomyelinase is particularly important for these TRPs.18
Riferendosi ad un articolo di Öörni K, Posio P, Ala-Korpela M, Jauhiainen M, Kovanen P. (Sphingomyelinase induces aggregation and fusion of small VLDL and IDL particles and increases their retention to human arterial proteoglycans Arterioscler Thromb Vasc Biol. 2005; 25: 1678–1683, http://atvb.ahajournals.org/content/25/8/1678.full) , Williams e Tabas condividono l’opinione degli autori citati, secondo cui “un” enzima, la sfingomielinasi, secreto dagli endoteli, recita un ruolo di primo piano nella penetrazione e nella ritenzione nella parete arteriosa di molecole aterogene come le TRP, particelle Ricche di Trigliceridi, le small very low–density lipoproteins (sVLDL), le intermediate-density lipoproteins (ILDL). Queste molecole hanno di per sé minore affinità di legame ai proteoglicani della parete arteriosa delle LDL.
“La” sfingomielinasi provoca l’aggregamento delle sostanze appena ricordate, favorendone l’assorbimento, impedendone poi il movimento intraparietale e l’uscita.
Gli Autori scrivono inoltre che l’aggregazione delle TRPs causato dalla sfingomielinasi ha come effetto un aumento del carico di colesterolo intra-macrofagico, mentre la contemporanea aggregazione, operata dallo stesso enzima, di LDL e Lp(a) fa aumentare l’affinità per i proteoglicani e la loro abilità ad arricchire di colesterolo i macrofagi. Infine, concludono che altri enzimi della parete arteriosa possono produrre simili eventi, ma che Öörni et al. hanno trovato che “la” sfingomielinasi (acida si legge nell’articolo riferito di Öörni K!) è particolarmente importante per queste TRPs.
Con ammirevole equilibrismo dialettico tutti questi Autori fanno ricorso a condizioni FISIOLOGICHE – gli enzimi ricordati, tra cui la sfingomielinasi ACIDA – per giustificare il ruolo fondamentale svolto dai GCG (specialmente se modificati, ma da loro considerati NORMALI!) della sostanza fondamentale amorfa interstiziale nell’aterogenesi.
La logica, di qualunque tipo essa sia, ha delle leggi ferree che si devono rispettare rigorosamente per evitare catastrofi reali, concrete, come dimostra il FATTO che la CVD è oggi la prima causa di morte nei Paesi occidentali!
Le varie isoforme della sfingomielinasi si distinguono per la loro localizzazione subcellulare e per il pH necessario per la catalisi enzimatica più efficace. Le più interessanti sfingomielinasi sono quelle neutre (NSMase-1 e -2) con distribuzione in vari organelli cellulari ed la sfingomielinasi acida (A.SMase), esclusivamente localizzata nei lisosomi, la sola a cui si riferiscono gli Autori del lavoro citato da Williams e Tabas.
Sottolineo con forza che si tratta dell’isoforma acida delle sfingomielinasi, massimamente attiva in ambiente acido, com’è il pH della parete arteriosa sede del Reale Rischio Congenito di CVD dopo il PRIMO anno di vita, secondo la Teoria Semeiotico-Biofisico-Quantistica Microcircolatoria dell’Aterogenesi , cioè a partire dal SECONDO anno di vita, dunque nel II Stadio della nostra classificazione degli eventi aterogeni propri del PRIMO Decennio! In questo periodo generalmente non esiste dislipidemia da aumento di sVLDL, ILDL, LDL e TRPs.
Ne consegue che gli eventi – in realtà tardivi – descritti da questi Autori, e da loro considerati erroneamente come iniziali nel processo aterogenetico, dovrebbero accadere in TUTTI gli individui!
Ritorniamo al lavoro di Öörni K, e coll., a cui fanno riferimento Williams e Tabas, “The extracellular arterial intima contains proteolytic and lipolytic enzymes capable of modifying the retained lipoprotein particles. Thus, chymase and tryptase of mast cells17 and matrix metalloproteinases18 and cathepsins19,20 of macrophages and smooth muscle cells are found particularly at intimal sites affected by atherosclerotic changes. Similarly, 2 types of secretory phospholipases, sphingomyelinase (SMase)21 and phospholipase A2 (PLA2),22–25 are found in human atherosclerotic lesions.”
Come appare chiaro anche allo scolaretto di Gregory Bateson, i numerosi enzimi proteolitici e lipolitici dell’intima arteriosa, capaci di mofidicare le lipoproteine e responsabili della loro ritenzione nella parete arteriosa, sono particolarmente rappresentati dove esistono cambiamenti arteriosclerotici, quindi in momenti ben posteriori al PRIMO decennio di vita!
Inoltre, anche gli altri enzimi, sfingomielinasi, SMase, e fosfolipasi A2 (PLA2), pur essendo fisiologicamente presenti, trattengono nella parete le lipoproteine ricche di colesterolo e triglicerdi solo negli arteriosclerotici (Öörni K e coll. fanno riferimento alla sola Sfingomielinasi Acida, normalmente presente in tutti, non menzionando le altre isoforme di sfingomielinasi, che – lo ripeto – sono enzimi ubiquitari , presenti cioè in tutte le cellule dotate di nucleo!).
I mastociti – scrivono Öörni K e coll. – forniscono chimasi e tripsina, i macrofagi e le cellule muscolari lisce secernono catepsina e metalloproteinasi. Tuttavia, queste cellule producenti enzimi che modificano e trattengono nella parete arteriosa gli agglomerati di varie lipoproteine NON sono presenti nell’intima nel PRIMO anno di vita dell’individuo colpito dal Reale Rischio Congenito di CVD, quando cioè il pH parieto-vasale “a riposo” non è diminuito, mentre si riduce nei movimenti di un irrequieto nenonato, per i motivi spiegati esattamente nella nostra Teoria dell’Aterogenesi.
In poche, chiare ed univoche parole, gli eventi descritti dagli Autori citati, che secondo logica dovrebbero accadere in TUTTE le pareti arteriose di TUTTI gli individui, non sono affatto iniziali nella Storia naturale dell’Aterogenesi, ma tardivi, come involontariamente riconoscono Öörni et al., i quali affermano – lavoro riferito sopra – trattarsi di eventi che accadono“…at intimal sites affected by atherosclerotic changes”.
To be continued …